Si sono irrequieta. Sapevo non sarebbe stato una passeggiata ma speravo non sarebbe stato solo riposo.
Riposo, riposo e ancora riposo.
A quanto pare il mio corpo ha tanto da recuperare, ma forse la mia mente ancora di più.
Guarda casa, in ordine, in silenzio. Estremo silenzio. Assurdo quanto possa essere silenziosa la vita.
Dalla cucina posso vedere la sala, il salotto e il balcone. È un grande corridoio casa mia.
Mi piace quello che vedo, è poesia.
Il mio posto sicuro.
Adoro guardare dalla finestra, il quadro infinito in primo piano, e poco più dietro la verde palma sull’azzurro cielo. Faccio mille foto, nessuna rende giustizia a tale bellezza e alla gioia che mi arreca.
La pace che questo posto mi dà in ogni angolo.
Mi sento persa ogni tanto, persa nella calma.
Il tempo sembra fermo.
Il sole brilla sulle foglie della mia amica.
I colori in Australia, come il cielo sono diversi. Sono vividi.
Così come i ricordi, ricordi di un mondo felice di cui mi sento ora estranea. Ricordi di un passato che sembra non essere mai esistito. Ricordi felici, che ogni tanto fanno male.
Credo si chiami nostalgia, eppure non sono così certa che cambierei il mio presente per il mio passato. E allora perché succede?
Cosa ti manca Alice di quei tempi lontani?
Quella spensieratezza? In cuor tuo lo sai che non ti è mai appartenuta e che dalla notte dei tempi non hai fatto altro che fare e farti domande.
Mi manca l’incoscienza di sperimentare senza paura, cosciente dei se e dei ma.
Mi manca il fuoco che arde dentro percepibile dall’esterno.
Intendiamoci, è sempre lì e continua ad ardere, ho solo imparato ad arginarlo.
Alcuni lo chiamano bruciore di stomaco, io lo definirei passione.
“Noti come quanta gente di te prima o poi si stanca Noti che non cambia chi non ricambia Ammesso che qualcosa rimanga Noti come il tempo ci incanta Noti come un evento ci sbianca Quanta poca voglia di capire com’è che non c’è chi ci manca”