Welcome Back
Scrivo?
Scrivo dopo secoli, non che non abbia formulato pensieri, anzi.
Ma mancanza di tempo. Scusante? forse. Mi piace scrivere, mi fa bene.
Mi piace disegnare, mi fa bene. Mi piace piantare avocadi, mi fa bene.
Mi piace restaurare mobili, mi fa bene. Inizio e lascio a meta.
Mi piace lavorare al ristorante, mi uccide.
E’ un circolo vizioso, una droga. Ti piace ma ti prosciuga.
Non che resteranno che le ossa, private dell’anima.
Ok non doveva essere cosi, l’avevo pensata diversa.
L’avevo pensata anche in inglese.
Ma tutto cambia, tutto si modifica.
Sono l’esempio che pianificare sia inopportuno, tanto le mie pianificazioni non durano più di pochi minuti prima che la vita mi ricordi chi comanda.
Il mio viaggio e´ iniziato due anni e mezzo fa, o forse prima. Forse dopo.
Ero al limite al culmine.
Non saprei esprimermi, ma non vedevo via d’uscita.
Ho preso coraggio, tutto quello che mi era rimasto, e sono volata qui a Brisbane.
E’ stato assurdo, bello e tremendo allo stesso tempo.
Tante lacrime, tanta sofferenza e non avevo ancora trovato il mood giusto.
Ero qui per capire cosa mi faceva stare male, ero qui per non farmi influenzare da tutto quello sotto cui una persona ipersensibile soccombe.
Ero qui per non sentire nulla, ero qui per mettere me al centro.
Me con I miei pensieri, giusti o sbagliati, che hanno diritto di esistere e che non devo sentirmi in difetto se voglio combattere per essi.
Ero qui per essere me stessa, sentendomi libera. Senza vergogna.
Ci ho messo molto a capirlo, ed e´stata durissima. Forse anche di più.
Sono ancora in corsa, in avanscoperta.
Quello che pero´ho raggiunto e´ora per me il punto di partenza.
Partire da me.
Ho imparato a dire no. Ci ho messo trent’anni. Sarebbe potuta andare peggio.
Ho ancora sensi di colpa per tutto, ma ho imparato a metterli la in un angolino.
Ho imparato a seguire il mio fiuto, sbaglia meno di quanto pensassi.
Ho imparato ad accettare le mie morbidezze e a non condannare i carboidrati. Non era essenziale, ma insomma, che buono e´il pane appena sfornato. Ho fatto un pane alla curcuma pazzesco. Mmm…
Tergiverso, e ho appena perso il filo. Il mio amore mi ha appena chiesto cosa scrivo. E mo come glielo spiego?
Abbiamo appena discusso su come lui sia poco pratico e abbia eccessiva fede nel fato. Fato che per inciso non si smentisce mai.
Ma soprattutto come glielo traduco.
Ci pensero´, forse.
Oggi e´successa una cosa, senza apparente valore, che pero´mi ha fatto pensare.
Non mi convinceva e ho esposto la mia posizione. Ma non riuscivo a spiegare a me stessa come mai non mi convincesse.
E da qui forse mi appare chiaro il nuovo salto da fare, la nuova battaglia da vincere verso la strada del miglioramento.
Accettare. Accettare quello che non si puo´cambiare.
Lasciare andare.
Ci pensero´ su questa notte, come la notte scorsa.
Un’altra notte insonne, tra visioni e bruxismo.
E’ solamente un’altra notte ad occhi aperti
Kaos One – Insomnia
Dimmi che daresti adesso pur di addormentarti
Questa notte il buio sa parlare
E mai come stanotte il tempo va al rallentatore
p.s. due anni e un tre o quattro Alice fa dall’ultimo post.
