“Mi piaccion le fiabe, raccontane altre.”
Pubblico oggi, in una domenica come poche i resti di pensieri stagionati ma sempre attuali.
Attuali perchè ieri, dopo mesi di corse e hardwork, mi sono ritrovata a pensare.
A malinconicamente sentirmi aliena.
Sto lavorando molto su me stessa e sento di avere fatto passi da gigante.
Ma ancora non riesco ad accettare la triste realtà.Ancora non riesco a credere che gli essere umani siano così vuoti, così poveri dentro.Non posso credere di essere l’unica a dare un peso ai sentimenti, alle emozioni, ai gesti ed alle parole. (Non ho questa presunzione, forse. Attendo con ansia qualcuno che arrivi a smentirmi)
Siamo affamati che si rubano il cibo a vicenda. E invece che collaborare per avere una ricca tavola ed essere felici tutti, mangiamo in un angolo di nascoto, quello che ne resta é un amaro retrogusto di disgusto.#consapevolezza#accettazione
Mi dicono tu non ti fidi.No, io non mi fido. Ho imparato che se ho bisogno di qualcuno, quel qualcuno sono io. Il mio imperativo è sempre stato essere indipendente e non dover rendere conto. È triste? SiTanto triste quando reale, vero.
Mi si ribalta lo stomaco davanti ai sorrisi di convenienza, e le belle parole, Seguito di raccapricianti gesta.
Spesso, più di quanto vorrei non dormo la notte per gli errori degli altri. Vorrei essere come voi, fieri della vostra pochezza, convinti di esser furbi e di far fessi tutti. O forse no.
…ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare
Quattro stracci – Francesco Guccini
e rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai!
No perché dopo anni passati a rinnegarmi, a cercare di essere diversa, a volermi omologare mi rendo conto che quella sbagliata non sono io. Io un mondo ipocrita, dove le parole non sono che suoni, mi vergogno meno della cautela che ho nell’uso di parole e gesti.
Mi riscopro a gioire dell’imbarazzo che mi crea un abbraccio inaspettato. Il disgusto che mi crea un tradimento. E apprezzo le lacrime che mi rigano, ora, il viso. Questa società, in cui non mi riconosco, non ha avuto la meglio.
Voglio sentirmi libero da questa onda
Liberi – Fabrizio Moro
Libero dalla convinzione che la terra è tonda
Libero, libero davvero, non per fare il duro
Libero, libero dalla paura del futuro
Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero, ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane
È sacra come il pane
Non é una vita semplice, quella di noi ipersensibili.
Spesso l’ho vissuta come una condanna, senza renderemi conto di quanto fosse una virtù.
Sorrido.
Sorrido della mia ingenuità.
A quasi un mese da un grande traguardo, mi sembra di tornare indietro.
Sono felice di essere sulla soglia dei 30 anni, con la maturità che questo numero comporta, e riscoprire il piacere di vedere il mondo con gli occhi, e la curiosità di un bambino.
Mi sento fragile a piangere rannicchiata sul divano; non è altro che la consapevolezza dell’esatto opposto.
Yes: I am a dreamer. For a dreamer is one who can only find his way by moonlight, and his punishment is that he sees the dawn before the rest of the world.
Oscar Wilde

